Opzioni

Cosa sono

Le Opzioni sono dei contratti finanziari derivati che attribuiscono all'acquirente il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare (in questo caso l'Opzione si definisce CALL) o di vendere (in questo caso l'Opzione si definisce PUT), un sottostante determinato (che può essere un'azione, un indice, una valuta etc.) ad un prezzo prefissato (il così detto PREZZO D'ESERCIZIO o STRIKE PRICE) contro il pagamento di un premio.
Nel caso in cui, il diritto possa essere esercitato solo il giorno della data di scadenza, l'Opzione è definita di TIPO EUROPEO; se invece il diritto può essere esercitato in qualunque momento, entro la data di scadenza, l'Opzione è definita di TIPO AMERICANO.
Le opzioni sul FTSE MIB (MIBO), sul DAX, sull'EUROSTOXX e sugli indici americani, sono europee, mentre quelle sui singoli titoli azionari sono americane.
Le Opzioni CALL e PUT si possono comprare oppure vendere, ottenendo dei profili di rendimento decisamente differenti.

DEFINIZIONI

Sottostante: l'attività finanziaria sottostante può essere un'azione, un indice, una valuta, un titolo di Stato, un future o comunque un qualsiasi altro valore mobiliare (ad esempio Fiat, FTSE MIB, Dollaro/Euro) per cui sia possibile rilevare prezzi ufficiali.

Moltiplicatore del contratto: se il sottostante è costituito da un indice, per ciascuna unità di questo viene attribuito un valore monetario. Nel caso dell'Opzione sul FTSE MIB ogni punto ha un valore di 2.5 euro, sull'indice DAX ogni punto ha valore pari a 5 euro,  sull'EUROSTOXX50 ogni punto ha un valore di 10 euro e sugli indici americani ogni punto ha un valore di 100 dollari.

Lotto minimo: il lotto minimo è il “moltiplicatore” che occorre utilizzare per determinare la dimensione di un singolo contratto. Per le opzioni su azioni italiane, il lotto minimo di negoziazione definisce la quantità di azioni controllate da un unico contratto d’opzione negoziato sul mercato IDEM e viene fissato da Borsa Italiana.  Ad esempio, se il lotto minimo relativo all’opzione su X è pari a 1.000, ciò significa che ciascun contratto d’opzione su X, negoziabile sull’IDEM controlla 1.000 azioni. Per le opzioni su azioni USA, il lotto minimo di negoziazione definisce la quantità di azioni controllate da un unico contratto d’opzione negoziato sul mercato CBOE e in genere è pari a 100.


Dimensione del contratto: per le opzioni MIBO, DAX, EUROSTOXX e opzioni sugli indici americani, la dimensione del contratto è costituita dal prodotto tra il prezzo di esercizio (in punti indice) ed il moltiplicatore del contratto. Il controvalore del singolo scambio per le opzioni sulle azioni è determinato dal prodotto tra il prezzo del sottostante e il lotto minimo, che varia a seconda dello strumento (es. per Generali è 100, mentre per Telecom Italia è 1000).

Premio: 
costituisce il prezzo che l'investitore paga nel momento in cui acquista l'Opzione e rappresenta la perdita massima a cui è soggetto. Il controvalore investito è pari al valore del premio in punti indice per il moltiplicatore del contratto (2,5 euro in caso delle opzioni sull'indice FTSE MIB). Per opzioni sui titoli è invece pari al prodotto tra il prezzo del sottostante e il lotto minimo.

Prezzo di esercizio (Strike Price): è il prezzo del sottostante al quale l'investitore può esercitare il diritto; in questo caso si potrebbero verificare degli aggiustamenti in occasione di operazioni straordinarie (aumenti di capitale, fusioni, scissioni, ecc.). Gli aggiustamenti conseguenti a queste operazioni saranno volti a mantenere inalterata la posizione dell'investitore.
I movimenti del sottostante possono modificare la valorizzazione di un' Opzione e, a seconda della sua posizione rispetto al prezzo di esercizio, si può definire per le Opzioni call:

  • in the money: quando il valore sottostante è maggiore del prezzo di esercizio;
  • out of the money: quando il valore del sottostante è inferiore al prezzo di esercizio;
  • at the money: quanto i due valori sono prossimi.

Diversamente per le Opzioni put:

  • in the money: quando il valore sottostante è minore del prezzo di esercizio;
  • out of the money: quando il valore del sottostante è maggiore del prezzo di esercizio;
  • at the money: quanto i due valori sono vicini

Scadenza: la scadenza dell'Opzione rappresenta il termine per l'esercizio del diritto e il valore finale viene corrisposto automaticamente per il tramite della Cassa Compensazione e Garanzia. Di solito questa è fissata il terzo venerdì del mese alle ore 9:10. Per le opzioni su azioni USA di solito è fissata il terzo venerdì del mese alle ore 22:00.


Stile dell'Opzione: le Opzioni possono essere esercitate alla scadenza (europee), oppure in qualsiasi momento durante la loro vita (americane).
I contratti sul FTSE MIB, DAX, EUROSTOXX e sugli indici americani, sono europei e liquidati quindi per contanti solo a scadenza. Quelli sulle singole azioni attraverso la consegna fisica dei titoli.
Utilizzo delle Opzioni:

  • Strategie direzionali semplici: consentono di investire su una tendenza di mercato (mercato al rialzo oppure al ribasso) con leva finanziaria.
  • Strategie hedging: servono per coprire gli investimenti presenti nel portafoglio da possibili perdite di valore.
  • Strategie direzionali complesse: si ottengono combinando simultaneamente l'acquisto e la vendita di Opzioni call e put. Alcune strategie prevedono l'utilizzo anche dei sottostanti (azioni, indici e altro).
  • Strategie "long short": si ottengono combinando l'acquisto di una call oppure di una put, insieme all'acquisto oppure alla vendita allo scoperto di una o più azioni oppure di indici. E' possibile, in alternativa, utilizzare anche i futures.

Guarda come  richiedere l'abilitazione ai derivati

 

Il valore di un'Opzione

Il prezzo di un'Opzione si identifica nel premio che l'acquirente corrisponde al venditore. Da un punto di vista teorico, il prezzo di questo strumento è il risultato della somma di due componenti: VALORE INTRINSECO e VALORE TEMPORALE.

Valore intrinseco: in un'Opzione tale componente sarà presente solamente se lo strumento sarà "in the money".
Ovvero, nel caso delle call: prezzo corrente > strike;
nel caso delle put: strike > prezzo corrente.

Il valore intrinseco nella prima tipologia di strumento sarà pari al prezzo corrente - strike, mentre per le put dalla differenza tra strike e prezzo corrente.
L'Opzione dovrà scambiare ad un prezzo almeno pari al valore intrinseco.
Il valore intrinseco è quindi un dato di carattere oggettivo e la sua consistenza segue l'evoluzione della differenza tra prezzo di esercizio e prezzo di mercato dell'attività sottostante.

Valore temporale: rappresenta il valore attribuito alla probabilità che, entro la scadenza, il valore intrinseco dell'Opzione aumenti e quindi venga esercitato.
Se non si è ancora giunti a scadenza, il valore temporale è sempre positivo perché la probabilità di esercizio è sempre maggiore di zero.
Il valore temporale è comunque destinato a ridursi gradualmente con il trascorrere del tempo, fino ad annullarsi raggiunta la scadenza.
Il prezzo di un'Opzione out of the money è interamente espressione del valore temporale, essendo nullo il valore intrinseco.
L'aspetto qualitativo più importante è esattamente il valore temporale, soprattutto per le Opzioni "out of the money" e "at the money". Infatti a questa componente è riconducibile l'elevata reattività delle Opzioni alla variazione delle variabili di mercato.
Il valore temporale è quindi espressione delle previsioni formulate dal mercato in merito all'evoluzione nel futuro del prezzo corrente del sottostante ed anche di una serie di variabili, che sono:

  • la maggiore o minore vicinanza alla scadenza del diritto
  • la volatilità dell'attività sottostante
  • il livello dei tassi di interesse

Cosa determina il prezzo di un'Opzione?

Per poter determinare il prezzo di una Opzione si devono considerare i seguenti parametri:

  • Prezzo del sottostante
    Nel momento in cui si verifica un incremento (o decremento) dell'attività sottostante il premio di una Opzione Call aumenta o diminuisce, mentre quello di una Put diminuisce (o aumenta).

  • Prezzo di esercizio
    È il prezzo al quale si può fare valere il diritto di acquistare o vendere il sottostante; è fissato dal venditore dell'Opzione al momento dell'apertura del contratto finanziario: può essere inferiore o uguale o superiore al prezzo corrente del sottostante

  • La volatilità dell'attiività sottostante
    La volatilità misura la dimensione della probabile variazione del prezzo del sottostante: un titolo molto volatile è un titolo che subisce forti oscillazioni sia in un senso che nell'altro; la volatilità non esprime il senso della variazione ma l'ampiezza.
    Maggiore è la volatilità del sottostante, maggiore è la possibilità di ottenere profitto: ecco perché le Opzioni varranno di più in presenza di volatilità elevata e meno in presenza di volatilità ridotta (non è necessario che le oscillazioni del sottostante siano di entità notevole).
    Esempio: consideriamo due titoli A e B, entrambi con lo stesso prezzo iniziale e finale, in un arco temporale di 10 giorni:

    Giorno

    Prezzo titolo A

    Prezzo titolo B

    1

    5.00

    5.00

    2

    5.25

    5.05

    3

    5.60

    5.10

    4

    6.20

    5.20

    5

    7.00

    5.50

    6

    6.10

    5.20

    7

    5.40

    5.40

    8

    4.80

    5.80

    9

    4.20

    4.10

    10

    5.00

    5.00

    Volatilità

    80%

    44%

    Entrambe le azioni hanno lo stesso prezzo iniziale e finale ma diverso percorso seguito durante il periodo di tempo analizzato: il prezzo del titolo A è infatti fluttuato, sia a rialzo che a ribasso, in misura di gran lunga maggiore rispetto al titolo B, per cui la sua volatilità è stata maggiore.

    Esistono due tipi di volatilità:
     Volatilità storica: esprime l'ampiezza delle fluttuazioni fatte registrare dal valore corrente del sottostante intorno ad un valore medio rilevato nel corso di un determinato periodo. Chi utilizza questo concetto ipotizza che il livello della volatilità, calcolato sul prezzo di riferimento tenda a ripresentarsi in futuro. Dal punto di vista operativo, quindi, utilizzerà gli strumenti classici della statistica (osservazione dei dati passati e previsione sul futuro) per determinare il livello di volatilità da inserire nel modello. Occorre fare attenzione perché la volatilità tende a cambiare in continuazione e la stima di quella passata può rivelarsi sbagliata per il futuro. 
     Volatilità implicita: è espressa dal mercato delle Opzioni sotto forma di maggiore valore complessivo dello stesso nei confronti del valore intrinseco; la volatilità implicita esprime la sintesi delle previsioni a quell'epoca formulate dal mercato in merito all'ampiezza e alla frequenza delle future fluttuazioni del prezzo del sottostante. Il prezzo di una Opzione dipende dalla volatilità implicita, che risulta essere la variabile più importante da monitorare per coloro che intendono fare trading su questa tipologia di strumenti.

    I traders professionisti spesso si autodefiniscono compratori e venditori di volatilità.

  • Scadenza
    Con l'avvicinarsi della scadenza la componente del valore temporale tende a ridursi progressivamente fino ad azzerarsi. A parità di condizioni, più la scadenza è lontana nel tempo, tanto più è elevato il valore dell'Opzione.

  • Tasso di interesse e dividendi attesi
    Contrariamente a quanto si possa pensare, la relazione esistente tra i tassi di interesse e il valore di una opzione è diretta (cioè il valore aumenta) nel caso di una Call ed inversa (cioè il valore diminuisce) nel caso di una Put.
    Con l'acquisto di una Call impegniamo solo una parte del capitale (= il premio), mentre il restante ammontare possiamo investirlo in attività esenti da rischio ad un tasso maggiore: questo implica un incremento di valore del Call. Alternativamente possiamo dire che l'opzione Call da il diritto ad acquistare, ad un certo importo, un'attività finanziaria ad un prezzo che, scontato al tasso di interesse (r), sarà pari a X/(1+r); nel caso in cui avvenga un incremento dei tassi di interesse, il prezzo del sottostante tende a diminuire in seguito all'incremento del denominatore (1+r). Questo fa si che una Call valga di più.

    Per quanto riguarda i dividendi attesi, all'aumentare di questi ultimi l'Opzione call sullo stesso sottostante diminuisce di valore, mentre quelle put aumentano di valore questo perché il corso dei titoli subisce un decremento di importo pari allo stacco della cedola. 

Tabella riassuntiva:

Variabili

Valore call

Valore put

Prezzo del sottostante   




Prezzo di esercizio         




Volatilità               

Scadenza

Tassi di interesse

Dividendi

Operatività sul sito Fineco e su PowerDesk

Per operare è sufficiente selezionare la lista "Opzioni" dal menu laterale del sito Fineco sotto la voce "Opzioni" o dal menu dei panieri disponibili su PowerDesk e FinecoX.

PowerDesk e FinecoX sono disponibili solo per i titolari del conto Fineco.

  • Dal sito Fineco: è possibile accedere alle liste delle Opzioni negoziabili direttamente dalla voce "Opzioni" presente nel menù laterale della sezione "Mercati e trading". Espandendo la voce “Opzioni” sarà possibile scegliere indici o azioni. Cliccando su una di queste due voci si accederà alla lista dei sottostanti.
    Cliccando sullo strumento prescelto presente nella lista delle opzioni negoziabili si atterra alla scheda del titolo, dove sono contenute tutte le scadenze e gli strike price di CALL e PUT.
    Per operare è sufficiente cliccare sullo strike price prescelto ed aprire il book di negoziazione.
    Ogni operazione viene visualizzata nel monitor ordini generale o nel monitor del book relativo. Una volta acquistato, ogni contratto viene riportato all'interno del portafoglio titoli

  • Su PowerDesk: all'apertura viene visualizzato l'Options center, il popup completamente dedicato all'operatività sulle Opzioni. La finestra può essere ingrandita o ristretta a piacimento selezionando e tirando l'angolo inferiore a destra. Nella testata del popup vengono indicate tutte le scadenze disponibili e negoziate in quel momento sul mercato Idem.
  • Su FinecoX: nel menù "panieri" sono disponibili tutti i mercati negoziabili su FinecoX, inclusi quelli su cui sono quotato le opzioni.

Cliccando su "ricerca avanzata" è possibile effettuare una richiesta più precisa incrociando contemporaneamente più variabili.
Al centro di ogni riga, su sfondo giallo, il prezzo di esercizio di ogni contratto. A destra del prezzo di esercizio, per ogni livello, vengono visualizzati tutti i contratti Put, a sinistra del prezzo di esercizio tutti i contratti Call.

Operatività: cliccando due volte sulla riga di ogni contratto (a destra, per le put, o a sinistra, per le call) viene visualizzato il powerboard con book, monitor ordini, order entry e time and sales.
Ogni operazione viene visualizzata nel monitor ordini generale o nel monitor del powerboard relativo. Una volta acquistato, ogni contratto viene riportato all'interno del portafoglio titoli.
Nel popup "P&L" viene indicato il guadagno e/o la perdita per ogni posizione conclusa.
Come per ogni lista di PowerDesk, anche per l'Options center è possibile personalizzare (dal pannello delle preferenze) il colore dello skin e la grandezza dei caratteri.

Importante: se si decide di portare un'Opzione a scadenza, il contratto viene visualizzato nel portafoglio titoli ed è negoziabile fino al giorno antecedente al giorno di chiusura (ore 17.40). Successivamente viene scaricato dal Portafoglio del cliente e non può quindi essere più negoziato. Solo per le opzioni con sottostante azioni USA il contratto è negoziabile fino alle ore 22.00 del giorno stesso di chiusura.

Commissioni: i costi sono pari a 3,95 Euro per ogni lotto eseguito. Se nel mese vengono generati più di 500 Euro di commissioni su tutti i derivati (compresi i Futures) dell'area Euro (Idem + Eurex) i costi si riducono a 2,95 Euro per lotto. Se nel mese vengono generati più di 1.500 Euro di commissioni su tutti i derivati (compresi i Futures) dell'area Euro (Idem + Eurex) i costi si riducono a 1,95 Euro per lotto. I costi sulle opzioni su indici americani sono pari a 3,95 Dollari per ogni lotto eseguito. Se nel mese vengono generati più di 500 Dollari di commissioni su tutti i derivati dell'area USA (CME + CBOE) i costi si riducono a 2,95 Dollari per lotto. Se nel mese vengono generati più di 1.500 Dollari di commissioni su tutti i derivati dell'area USA (CME + CBOE) i costi si riducono a 1,95 Dollari per lotto. Per le opzioni con sottostante azioni USA è previsto un costo di 20$ per ogni esercizio (sia esso anticipato o a scadenza).

Massimali: non è possibile inserire ordini superiori ai 100 lotti (o controvalore 100.000 USD); non esistono, invece, massimali sul numero di lotti per posizione. Per le opzioni su azioni USA non è possibile inserire ordini superiori a 5000 lotti (o nozionale superiore a 1mm$ (Quantità * Strike * Moltiplicatore).

Acquisto e vendita di un'Opzione

Acquisto di un'Opzione Call o di un'Opzione Put

Acquisto di una Opzione Call
Questo tipo di strumento può essere utilizzato quando l'investitore ha delle aspettative al rialzo sul sottostante; la differenza che esiste tra l'acquisto di quest'ultimo e quello dell'Opzione consiste nel fatto che acquistando il sottostante si incorre nel rischio di subire perdite anche consistenti, in caso di ribasso delle quotazioni, mentre con le Opzioni, il rischio di perdita massima è pari al premio pagato.
Inoltre è possibile sfruttare l'effetto leva che permette di amplificare i guadagni; infatti questi strumenti hanno variazioni di prezzo maggiori rispetto a quelle dei loro sottostanti. Per una Call l'effetto leva esprime il rialzo del prezzo dell'Opzione rispetto ad una variazione percentuale del prezzo del sottostante (nel caso di una Put , viceversa, lo stesso esprime il rialzo dell'Opzione per un ribasso percentuale del sottostante).

Esempio
: Supponiamo di aver acquistato una Opzione CALL sullo FTSE MIB con Strike Price 35000, scadenza Dicembre 2005 ad un prezzo di 160 punti indice (400€). Consideriamo il momento dell'esercizio: se la quotazione del sottostante si trova oltre 35000, allora otteniamo dall'esercizio un profitto pari alla differenza tra la quotazione attuale del sottostante e 35000 moltiplicata per 2.5 (vedere le caratteristiche del contratto).

Se, per esempio, l'indice il giorno della scadenza quotasse 37000, tramite l'esercizio avremmo 5000€ ([37000-35000]*2.5) per ogni contratto acquistato. La performance ottenuta nel periodo sarebbe pari ad oltre il 100% rispetto ad una variazione del sottostante del 12%.
Questo mette in evidenza come utilizzando le Opzioni, esclusivamente per operazioni di acquisto, si possa usare l'effetto leva amplificando così i guadagni e stabilendo un limite massimo di perdita (pari al prezzo del premio pagato per l'acquisto dell'Opzione).
E' evidente che la probabilità che l'evento in questione si avveri è estremamente contenuto.
Ipotizziamo di avere acquistato il 30 aprile 2007 una opzione CALL su STM con strike price 14, scadenza luglio 2007, ad un prezzo di 0.48€, che moltiplicato per il lotto minimo di 100, determina un investimento complessivo di 48€ e che il prezzo dell'azione sia pari a 13.5€. Trascorsi 30 giorni, supponiamo che, con il sottostante pari a 14.37€, il derivato sia scambiato a 0.7845€. L'investitore può decidere di monetizzare il guadagno attraverso la vendita sul mercato oppure optare per l'esercizio anticipato. La seconda alternativa è però antieconomica in quanto l'investitore otterrebbe 0.37€ (14.37€-14€) a fronte di un prezzo di mercato più che doppio rispetto al valore ottenibile dall'esercizio.
La vendita sul mercato consentirebbe all'investitore di ottenere 0.784€*100= 78.4, con il 62.6% di incremento rispetto all'investimento iniziale.

Acquisto di una Opzione Put
Questo tipo di strumento può essere utilizzato quando l'investitore ha delle aspettative al ribasso sul sottostante; la differenza che esiste tra la vendita allo scoperto di quest'ultimo e quello dell'Opzione consiste nel fatto che vendendo il sottostante si incorre nel rischio di subire perdite anche consistenti, in caso di rialzo delle quotazioni, mentre con le Opzioni put il rischio di perdita è uguale al premio pagato.

Esempio: Supponiamo di avere acquistato una Opzione put sullo FTSE MIB con Strike Price 34000, scadenza Dicembre 2005 ad un prezzo di 930 punti indice (2325 euro). Consideriamo il momento dell'esercizio: se la quotazione del sottostante si trova sotto 34000, allora otteniamo dall'esercizio un profitto pari alla differenza tra lo Strike (34000) e la quotazione del sottostante.
Nel caso l'indice chiudesse a 32000, il guadagno per il possessore del derivato sarebbe pari a 34000-32000=2000 punti indice, che moltiplicati per 2.5 euro, moltiplicatore del contratto finanziario in questione, pari a 5000 euro, contro un investimento pari 2325 euro.
Ipotizziamo che l'investitore il 30 aprile 2007 abbia acquistato una opzione PUT su Mediaset con strike price 8.2€ con scadenza luglio 2007 ad un prezzo di 0.32€, che moltiplicato per il lotto minimo pari a 1000, delinea un investimento totale di 320€ e che il prezzo dell'azione sia pari a 8.2€. Se supponiamo, trascorsi 30 giorni, che il sottostante sia calato a 7.85€ e che il derivato sia valorizzato sul mercato a 0.43€, l'investitore può vendere il derivato oppure esercitarlo, ma quest'ultima ipotesi è antieconomica in quanto lucrerebbe solamente 8.2€-7.85€ = 0.35€, inferiore al prezzo di borsa.
La rivendita sul mercato della opzione PUT consentirebbe di ottenere un profitto pari a 0.43€ - 0.32€ = 0.11€ che, moltiplicato per il lotto minimo pari a 1000, determinerebbe 110€ e soprattutto una performance del 35.8%.

Opzioni versus futures
Quando un investitore ha una determinata idea sul sottostante, quando è preferibile investire nell'Opzione e quando sul future?
Il payoff dei due strumenti è indubbiamente differente: le perdite con le Opzioni sono limitate al premio versato, teoricamente con i futures le performance negative potrebbero essere illimitate. Certamente questa differenza può essere annullata dall'utilizzo degli "stop loss".
La differenza principale risiede nella maggior complessità interpretativa delle opzioni: infatti le variabili in gioco sono molteplici e non presenti nei futures.
Infatti l'investitore in opzioni deve considerare che l'Opzione perde di valore con il trascorrere del tempo ed inoltre l'esistenza della volatilità. L'aumento di questa variabile comporta l'aumento del valore dello strumento e viceversa a parità del livello del sottostante.
Occorre poi considerare che la leva finanziaria nelle Opzioni può essere estremamente elevata, fornendo allo strumento connotati più aggressivi e quindi più speculativi (se l'investitore è direzionale).

Vendita di un'Opzione Call

Vendita allo scoperto di un'opzione sui titoli

Fineco consente la vendita allo scoperto di opzioni Call.
Questa operazione è possibile soltanto se il cliente possiede il sottostante, ovvero i titoli in portafoglio. Non è, invece, consentita in alcun caso la vendita allo scoperto di opzioni Put.

Con la vendita allo scoperto di una Call, il cliente vende il diritto ad acquistare il sottostante al prezzo di esercizio (o strike price) ed incassa il premio, che sarà accreditato sul conto corrente il giorno di borsa successivo all'apertura della posizione.
La vendita allo scoperto di un'opzione Call, implica, per il cliente, la non disponibilità dei titoli sottostanti per tutta la durata dell'operazione. Per cui non sarà possibile vendere i titoli che rappresentano il sottostante dell'opzione Call venduta finché la stessa sarà nel portafoglio del cliente, ogni tentativo di vendita del sottostante restituirà un messaggio d'errore.

Dopo la vendita, l'opzione può essere chiusa a scadenza o prima della scadenza del singolo contratto effettuando un'operazione contraria, quindi acquistando lo stesso numero di lotti venduti in precedenza. Prima della scadenza il contratto può essere normalmente acquistato sul mercato. Il guadagno o la perdita per ogni operazione è definita come differenza fra prezzo di vendita - prezzo di acquisto moltiplicato per il numero di lotti posseduti.

Se la chiusura avviene a scadenza, l'utile o la perdita viene calcolata come differenza tra il prezzo di mercato del sottostante - prezzo di esercizio moltiplicato per il numero di lotti.

Esercizio prima della scadenza
Qualora il cliente venga esercitato da una terza parte, prima della scadenza, il sottostante rappresentato dai titoli e l'opzione shortata saranno entrambe scaricate dal portafoglio del cliente, che sarà avvisato con un e-mail dell'operazione. 

Nota Bene: Ai titolari di conto corrente suttorubricati non è consentita la vendita allo scoperto di opzioni call sui titoli azionari depositati sul dossier al portatore, come ad esempio Telecom Italia risparmio e Intesa San Paolo risparmio.

Operatività Opzioni su Azioni

Fineco mette a disposizioni sulla piattaforma PowerDesk e sul sito l'operatività sulle Opzioni sulle azioni, strumenti derivati che hanno come sottostante quasi tutti i componenti del FTSE MIB, alcuni titoli del FTSE Italia Mid Cap (es: Acea e Tiscali) e le principali azioni americane. Le singole opzioni offrono all'investitore la possibilità di prendere posizione rialzista (call) o ribassista (put) sul singolo sottostante (es. Fiat).
Lo stile di questa tipologia di Opzione si definisce "americana" ed è pertanto esercitabile ogni giorno fino alla scadenza del contratto tranne nei seguenti casi: 1) nella seduta precedente il giorno della distribuzione dei dividendi dell'azione sottostante il contratto; 2) nella seduta precedente il giorno in cui prendono avvio operazioni sul capitale dell'azione sottostante il contratto; 3) nell'ultimo giorno di durata di un'offerta pubblica di acquisto relativa all'azione sottostante.

Un'Opzione conferisce al compratore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare (nel caso di opzioni call) o di vendere (nel caso di opzioni put) ad un prezzo predeterminato (prezzo d'esercizio o strike price) ad una data specifica (opzione di stile europeo) una determinata quantità di lotti di titoli sottostanti.

Operatività
E' possibile acquistare le scadenze dell'Opzioni su azioni quotate sul mercato IDEM e sul mercato CBOE.
L'operatività di vendita allo scoperto è consentita solamente sulle opzioni call per coloro che detengono i titoli sottostanti.
Per aprire una posizione long è necessario corrispondere un premio, che costituisce la massima perdita potenziale che l'investitore può subire.
L'acquisto di una call/put su una singola opzione non comporta, diversamente dai Futures, il versamento di alcun margine a garanzia. Dopo l'acquisto, l'Opzione può essere chiusa a scadenza o prima della scadenza del singolo contratto.
Prima della scadenza il contratto può essere venduto normalmente sul mercato. Il guadagno o la perdita per ogni operazione è definita come differenza fra prezzo di vendita - il prezzo di acquisto moltiplicato il numero di lotti posseduti .
Se, la chiusura avviene a scadenza, si avrà la consegna fisica del sottostante, per le opzioni in the money, oppure l'opzione sarà scaricata dal portafoglio (out of the money) con una perdita pari al premio pagato.
Se la chiusura della posizione avviene prima della scadenza del contratto, l'Opzione è negoziata sul mercato, l'utile o la perdita sulla posizione sono calcolati come differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo di carico. Per le opzioni su azioni italiane, per ogni scadenza la negoziazione è disponibile fino alla chiusura del mercato (17.40) del giorno antecedente al termine del singolo contratto (generalmente il venerdì mattina).
Ogni contratto viene visualizzato nel portafoglio titoli fino alla sera precedente il giorno di chiusura delle contrattazioni. Per le opzioni su azioni USA , per ogni scadenza la negoziazione è disponibile fino alla chiusura del mercato (22.00) del giorno di scadenza del singolo contratto (generalmente il venerdì).
Ogni contratto viene visualizzato nel portafoglio titoli fino alla sera del giorno di chiusura delle contrattazioni.

Liquidazione del premio
La liquidazione del premio negoziato avviene esclusivamente per contanti il primo giorno lavorativo successivo alla data di negoziazione del contratto, per il tramite della Cassa di Compensazione e Garanzia.

Esercizio prima della scadenza
Qualora l'opzione prima della scadenza sia in the money, il possessore può procedere all'esercizio anticipato del titolo. Occorre però precisare che nel caso si tratti di una call, non è quasi mai conveniente esercitarla anticipatamente tranne che il giorno precedente allo stacco di un dividendo e a patto che il dividend yield sia superiore, in quel determinato momento, al tasso di interesse privo di rischio.
Nel caso si trattasse di una put americana i risultati non sono univoci, ma tendenzialmente non dovrebbero essere mai esercitate anticipatamente.
Generalizzando le opzioni valgono più in vita che "morte", in quanto le stesse sono composte da una parte intrinseca (differenza tra prezzo del titolo e strike per le call e viceversa per le put) e da un'altra definita temporale (che caratterizza le opzioni stesse) e nel caso si optasse per l'esercizio anticipato si rinuncerebbe totalmente al valore della seconda componente, ovvero alla probabilità che il prezzo del sottostante si allontani ulteriormente dallo strike.

Opzioni su Azioni: specifiche contrattuali

In questa tabella trovi le caratteristiche delle Opzioni su Azioni italiane.

Caratteristica

Descrizione

Sottostanti e lotti minimi

Tabella sottostanti e lotti minimi

Sottostanti disponibili per le long stock options

Assicurazioni Generali, Enel, Eni, Fiat, STMicroelectronic, Telecom Italia, Unicredito Italiano.

Stile dell'opzione

Americano

Orario di negoziazione

Dalle 9:00 alle 17:50

Unità di negoziazione

I contratti di opzione su azioni sono quotati in Euro.

Liquidazione del premio

La liquidazione del premio negoziato avviene esclusivamente per contanti il primo giorno lavorativo successivo alla data di negoziazione del contratto, per il tramite della Cassa di Compensazione e Garanzia.

Dimensione del contratto

La dimensione del contratto è data dal prodotto fra il valore del prezzo di esercizio (in Euro) ed il rispettivo lotto.

Esempio:
la dimensione del contratto
di opzione sull'azione XY con prezzo di esercizio pari a 31,45€ e lotto pari a 500 azioni XY è 31,45€ x 500 = 15.725€

Premio del contratto

Il premio del contratto è pari al valore del premio dell'opzione moltiplicato per il rispettivo lotto.

Esempio:
se il premio dell'opzione sull'azione XY con prezzo di esercizio pari a 31,45€ è pari a 0,6500€, il premio del contratto ha un valore di 0,6500€ x 500 = 32 €

Movimento minimo di prezzo (tick)

Il movimento minimo di prezzo è uguale a 0,0005€

Scadenze negoziate

Su PowerDesk sono contemporaneamente quotate le 2 scadenze mensili più vicine, le successive 4 scadenze trimestrali del ciclo 'marzo, giugno, settembre e dicembre' e le 4 scadenze semestrali del ciclo 'giugno, dicembre' entro i due anni successivi a quello in corso. Una nuova scadenza mensile (trimestrale o semestrale) viene quotata il primo giorno di borsa aperta successivo al giorno di scadenza.

Giorno di scadenza

I contratti scadono il terzo venerdì del mese di scadenza alle 8:15. Se si tratta di un giorno di borsa chiusa, il contratto scade il primo giorno di borsa aperta precedente.

Ultimo giorno di negoziazione

Le negoziazioni sulle serie in scadenza terminano il giorno precedente il giorno della loro scadenza, alle 17:40.

Prezzi di chiusura giornalieri

I prezzi di chiusura giornalieri sono determinati dalla Cassa di Compensazione e Garanzia.

Prezzo di regolamento

Il prezzo di regolamento è pari al valore del prezzo di riferimento dell'azione sottostante il contratto rilevato l'ultimo giorno di contrattazione.

Esercizio dell'opzione

L'esercizio anticipato dell'opzione è possibile durante tutta la fase di negoziazione in qualunque giorno compreso tra la prima seduta di negoziazione e l'ultimo giorno di negoziazione.  Non sono previste commissioni di compravendita dei titoli sottostanti nè in caso di esercizio anticipato nè in caso di esercizio a scadenza.  

L'esercizio anticipato viene sospeso nei seguenti casi:

nella seduta precedente il giorno della distribuzione di dividendi dell'azione sottostante il contratto; 

 

 

nella seduta precedente il giorno in cui prendono avvio operazioni sul capitale dell'azione sottostante il contratto;

 

 

nell'ultimo giorno di durata di un'offerta pubblica di acquisto relativa all'azione sottostante.


Inoltre la Borsa Italiana può sospendere l'esercizio anticipato con apposito provvedimento qualora abbia adottato un provvedimento di sospensione dalle negoziazioni dell'azione sottostante il contratto. Il giorno di scadenza le opzioni in the money sono esercitate automaticamente.
L'esercizio per eccezione è possibile tra le ore 17:40 e le ore 18:00 del giorno che precede la scadenza. Quando, a scadenza, si ha l'esercizio dell'opzione da parte del suo acquirente, la Cassa di Compensazione e Garanzia ne assegna il venditore sulla base di un'estrazione casuale.

Liquidazione

La liquidazione avviene mediante consegna fisica dei titoli alla Stanza di Compensazione, per il tramite della Cassa di Compensazione e Garanzia, tenuto conto del numero di contratti esercitati e del lotto minimo. Il giorno di liquidazione del contratto coincide con il terzo giorno lavorativo successivo all'esercizio anticipato dell'opzione o al giorno di scadenza della stessa.
Importante: La liquidazione dell’opzione non comporta l’addebito della commissione di negoziazione prevista dal proprio piano commissionale per il mercato azionario.

Limiti al numero di posizioni aperte o esercitate

Nessun limite.

Prezzi di esercizio

I prezzi di esercizio sono generati secondo gli intervalli indicati nella seguente tabella:

Prezzi di esercizio (euro)

Opzioni fino a 12 mesi 
Intervalli (euro)

Opzioni oltre 12 mesi Intervalli (euro)

Da 0,0050 a 0,1800

0,0050

0,0100

Da 0,1801 a 0,4000

0,0100

0,0200

Da 0,4001 a 0,8000

0,0200

0,0400

Da 0,8001 a 2,0000

0,0500

0,1000

Da 2,0001 a 4,0000

0,1000

0,2000

Da 4,0001 a 9,0000

0,2000

0,4000

Da 9,0001 a 20,0000

0,5000

1,0000

Da 20,0001 a 40,0000

1,0000

2,0000

Oltre 40,0001

2,0000

4,0000

 

In questa tabella trovi le caratteristiche delle Opzioni su Azioni americane.

Caratteristica

Descrizione

Sottostanti 

I sottostanti sono definiti da Fineco e sono visualizzaibili cliccando sulla voce Opzioni > Azioni > Tab USA

Stile dell'opzione

Americano

Orario di negoziazione

Dalle 15:30 alle 22:00

Unità di negoziazione

I contratti di opzione su azioni sono quotati in Dollari.

Liquidazione del premio

La liquidazione del premio negoziato avviene esclusivamente per contanti il primo giorno lavorativo successivo alla data di negoziazione del contratto. 

Dimensione del contratto

La dimensione del contratto è data dal prodotto fra il valore del prezzo di esercizio (in Dollari) ed il rispettivo lotto.

Esempio:
la dimensione del contratto
di opzione sull'azione XY con prezzo di esercizio pari a 30$ e lotto pari a 100 azioni XY è 30$ x 100 = 3.000$

Premio del contratto

Il premio del contratto è pari al valore del premio dell'opzione moltiplicato per il rispettivo lotto.

Esempio:
se il premio dell'opzione sull'azione XY con prezzo di esercizio pari a 30$ è pari a 0,6$, il premio del contratto ha un valore di 0,6$ x 100 = 60$

Movimento minimo di prezzo (tick)

Per premi inferiori a 3$: 0,05$; per premi superiori 0,10$. Per le azioni che partecipano al Penny Pilot Program per premi inferiori a 3$: 0,01$; per premi superiori 0,05$

Giorno di scadenza

I contratti scadono il terzo venerdì del mese di scadenza alle 22:00. 

Ultimo giorno di negoziazione

Le negoziazioni sulle serie in scadenza terminano il giorno il giorno della loro scadenza, alle 22:00.

Prezzi di chiusura giornalieri

I prezzi di chiusura giornalieri sono determinati dalla OPRA-CBOE.

Prezzo di regolamento

Il prezzo di regolamento è pari al valore del prezzo di riferimento dell'azione sottostante il contratto rilevato l'ultimo giorno di contrattazione.

Esercizio dell'opzione

L'esercizio anticipato dell'opzione è possibile durante tutta la fase di negoziazione in qualunque giorno compreso tra la prima seduta di negoziazione e l'ultimo giorno di negoziazione. L'esercizio (sia anticipato che a scadenza) comporta l'addebito di 20$ per ogni esercizio. Non sono previste commissioni di compravendita dei titoli sottostanti nè in caso di esercizio anticipato nè in caso di esercizio a scadenza. 

L'esercizio anticipato viene sospeso nei seguenti casi:


nella seduta precedente il giorno della distribuzione di dividendi dell'azione sottostante il contratto; 

 

 

nella seduta precedente il giorno in cui prendono avvio operazioni sul capitale dell'azione sottostante il contratto;

 

 

nell'ultimo giorno di durata di un'offerta pubblica di acquisto relativa all'azione sottostante.


Inoltre CBOE può sospendere l'esercizio anticipato con apposito provvedimento qualora abbia adottato un provvedimento di sospensione dalle negoziazioni dell'azione sottostante il contratto. Il giorno di scadenza le opzioni in the money sono esercitate automaticamente.
L'esercizio per eccezione è possibile tra le ore 15:30 e le ore 22:00 del giorno di scadenza. 

Liquidazione

La liquidazione avviene mediante consegna fisica dei titoli alla depositaria, tenuto conto del numero di contratti esercitati. Il giorno di liquidazione del contratto coincide con il secondo giorno lavorativo successivo all'esercizio anticipato dell'opzione o al giorno di scadenza della stessa.
Importante: La liquidazione dell’opzione non comporta l’addebito della commissione di negoziazione prevista dal proprio piano commissionale per il mercato azionario.

Limiti al numero di posizioni aperte o esercitate

Nessun limite.

Operazioni societarie

In caso di operazioni societarie che prevedono la rettifica del prezzo saranno seguite le indicazioni previste dall'operazione societaria stessa. E' possibile che nella prima giornata successiva all'operazione societaria, le nuove opzioni non siano subito disponibili in portafoglio e per la negoziazione. 

 

 

Operatività in Opzioni su Indice FTSE MIB

Fineco mette a disposizioni tramite il sito Web e la piattaforma PowerDesk l'operatività sulle Opzioni Mibo, strumenti derivati che hanno come sottostante l'indice FTSE MIB.
Siccome l'indice FTSE MIB rappresenta i titoli più liquidi e a maggiore capitalizzazione presenti sul mercato azionario italiano, queste Opzioni offrono all'investitore la possibilità di prendere posizione rialzista (call) o ribassista (put) sull'intero mercato.

Lo stile di questa tipologia di Opzione si definisce "europeo" ed è pertanto esercitabile soltanto alla scadenza del contratto.
Un'Opzione sull'indice FTSE MIB conferisce al compratore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare (nel caso di opzioni call) o di vendere (nel caso di opzioni put) ad un prezzo predeterminato (prezzo d'esercizio o strike price) e ad una data specifica (opzione di stile europeo) l'indice di riferimento della Borsa Italiana.

Operatività
E' possibile acquistare tutte le scadenze dell'Opzione sull'indice FTSE MIB quotate al mercato IDEM.
Per aprire una posizione long è necessario corrispondere un premio, che costituisce la massima perdita potenziale che l'investitore può subire.
L'acquisto di una call/put FTSE MIB Options non comporta, diversamente dai Futures, il versamento di alcun margine a garanzia.
Dopo l'acquisto, l'Opzione può essere chiusa a scadenza o prima della scadenza del singolo contratto.
Prima della scadenza il contratto può essere venduto normalmente sul mercato. Il guadagno o la perdita per ogni operazione è definita come differenza fra prezzo di vendita - il prezzo di acquisto x il numero di lotti posseduti x 2,5.
Se, la chiusura avviene a scadenza, l'utile o la perdita vengono calcolate come differenza fra il prezzo di mercato del sottostante - prezzo di esercizio x n° contratti x 2,5 (il moltiplicatore).

Se il prezzo di esercizio di un'Opzione Call è minore del prezzo del sottostante (scadenza in the money) l'Opzione viene esercitata e l'utile è calcolato con la formula sopra-indicata. Viceversa avviene per le Opzioni put.
In caso contrario l'Opzione si definisce out of the money e non può venire esercitata alla scadenza. In questo caso il compratore ha una perdita pari al premio pagato.
Se la chiusura della posizione avviene prima della scadenza del contratto , l'Opzione è negoziata sul mercato, l'utile o la perdita sulla posizione sono calcolati come differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo di carico.

Per ogni scadenza la negoziazione è disponibile fino alla chiusura del mercato (17.50) del giorno antecedente al termine del singolo contratto (generalmente il venerdì mattina).
Ogni contratto viene visualizzato nel portafoglio titoli fino alla sera precedente il giorno di chiusura delle contrattazioni.

Liquidazione del premio
La liquidazione del premio negoziato avviene esclusivamente per contanti il primo giorno lavorativo successivo alla data di negoziazione del contratto, per il tramite della Cassa di Compensazione e Garanzia.

Attenzione: per tutte le opzioni su indice, sia quelle su FTSE MIB quotate sul mercato IDEM che quelle su DAX e EUROSTOXX quotate sul mercato EUREX, non è disponibile l’operatività di vendita allo scoperto.

Opzioni su Indice FTSE MIB: specifiche contrattuali

In questa tabella trovi le caratteristiche delle Opzioni su Indice FTSE MIB. 

Caratteristica

Descrizione

Indice sottostante

Indice FTSE MIB

Stile dell'opzione

Europeo

Orario di negoziazione

Dalle 9:00 alle 17:50

Quotazione

Il contratto di Opzione sull'indice FTSE MIB è quotato in punti indice.

Valore di un punto indice (moltiplicatore del contratto)

A ciascun punto indice è assegnato un valore pari a 2,5 €.

 

Dimensione del contratto

La dimensione del contratto è data dal prodotto fra il valore del prezzo di esercizio (espresso in punti indice) ed il valore del moltiplicatore del contratto.
Esempio: la dimensione del contratto di Opzione sull'indice FTSE MIB con prezzo di esercizio pari a 28.000 punti indice è data da 28.000 x 2,5 € = 70.000 €.

Premio del contratto

Pari al valore del premio dell'Opzione (espresso in punti indice) moltiplicato per il moltiplicatore del contratto.
Esempio: il premio del contratto di Opzione sull'indice FTSE MIB con prezzo di esercizio pari a 28.000 punti indice e premio  pari a 650 punti indice è dato da 650 x 2,5 € = 1.625 €.

Tick

Valore del premio

Scostamento minimo (tick)

1-100

1

102-500

2

Maggiore o uguale a 505

5

Liquidazione del premio

La liquidazione del premio negoziato avviene esclusivamente per contanti il primo giorno lavorativo successivo alla data di negoziazione del contratto, per il tramite della Cassa di Compensazione e Garanzia.

Scadenze negoziate

Su PowerDesk sono contemporaneamente quotate:

 

le 2 scadenze mensili più vicine

  

le 4 scadenze trimestrali del ciclo marzo, giugno, settembre, dicembre

le 2 scadenze semestrali di giugno e dicembre entro i due anni successivi a quello in corso

Una nuova scadenza mensile (trimestrale o semetrale) viene quotata il primo giorno di borsa aperta successivo all'ultimo giorno di negoziazione della precedente scadenza mensile (trimestrale o semestrale).

Giorno di scadenza

Il contratto scade il terzo venerdì del mese di scadenza alle 9:05. Se si tratta di un giorno di borsa chiusa, il contratto scade il primo giorno di borsa aperta precedente.

Ultimo giorno di negoziazione        

Le negoziazioni di ciascun contratto in scadenza terminano contestualmente alla scadenza dello stesso, ovvero alle ore 9:05 del giorno di scadenza.

Prezzi di esercizio

Per ciascuna scadenza sino a 12 mesi i prezzi di esercizio sono generati con intervalli di 500 punti indice. Sono quotati ogni giorno su ciascuna scadenza negoziata almeno 15 prezzi di esercizio: 1 at the money, 7 in the money e 7 out of the money.

Per ciascuna delle 4 scadenze semestrali oltre i 12 mesi i prezzi di esercizio sono generati con intervalli di 1000 punti indice. Sono quotati ogni giorno su ciascuna scadenza negoziata almeno 21 prezzi di esercizio: 1 at the money, 10 in the money e 10 out of the money.

Prezzi di chiusura giornalieri

I prezzi di chiusura giornalieri sono determinati dalla Cassa di Compensazione e Garanzia.

Prezzo di regolamento

Il prezzo di regolamento è pari al valore dell'indice FTSE MIB calcolato sui prezzi di apertura degli strumenti finanziari che lo compongono rilevati il giorno di scadenza. Qualora entro il termine delle negoziazioni non fosse determinato il prezzo di apertura di uno o più strumenti finanziari componenti l'indice, Borsa Italiana ne fissa il prezzo ai fini della determinazione del valore dell'indice, sulla base dei prezzi registrati nell'ultima seduta e tenuto conto di eventuali altri elementi oggettivi a disposizione.

Esercizio dell'Opzione a scadenza

Il giorno di scadenza le Opzioni in the money sono esercitate automaticamente. Con FinecoBank non è possibile effettuare l'esercizio per eccezione. Quando, a scadenza, si abbia l'esercizio dell'Opzione da parte del suo acquirente, la Cassa di Compensazione e Garanzia ne assegna il venditore sulla base di un'estrazione casuale.

Liquidazione

La liquidazione avviene per contanti sulla base della differenza fra il prezzo di esercizio ed il valore di regolamento dell'indice il primo giorno lavorativo successivo alla data di esercizio del contratto, tenuto conto del numero di contratti esercitati e del valore del moltiplicatore. La liquidazione avviene per il tramite della Cassa di Compensazione e Garanzia.

Ultimo giorno di negoziazione con FinecoBank

La negoziazione di ciascun contratto in scadenza termina alla chiusura del mercato (giovedì ore 17.40) precedente alla scadenza effettiva delle negoziazioni. Se si decide di portare un'Opzione a scadenza, il contratto viene visualizzato nel portafoglio titoli ed è negoziabile fino al giovedì (ore 17.40) antecedente al giorno di scadenza. Successivamente viene scaricato dal portafoglio del cliente e non può quindi essere più negoziato.

Opzioni su Indice DAX: specifiche contrattuali

Caratteristica

Descrizione

Indice sottostante

Indice DAX

Stile dell'opzione

Europeo

Orario di negoziazione

Dalle 9:00 alle 17:30

Quotazione

Il contratto di Opzione sull'indice DAX è quotato in punti indice.

Valore di un punto indice (moltiplicatore del contratto)

A ciascun punto indice è assegnato un valore pari a 5 €.

 

Dimensione del contratto

La dimensione del contratto è data dal prodotto fra il valore del prezzo di esercizio (espresso in punti indice) ed il valore del moltiplicatore del contratto.
Esempio: la dimensione del contratto di Opzione sull'indice DAX con prezzo di esercizio pari a 5600 punti indice è data da 5600 x 5 € = 28000 €.

Premio del contratto

Pari al valore del premio dell'Opzione (espresso in punti indice) moltiplicato per il moltiplicatore del contratto.
Esempio: il premio del contratto di Opzione sull'indice DAX con prezzo di esercizio pari a 5600 punti indice e premio  pari a 191 punti indice è dato da 191 x 5 € = 955 €.

Tick

0.10 = 0.5 €

Liquidazione del premio

La liquidazione del premio negoziato avviene esclusivamente per contanti il primo giorno lavorativo successivo alla data di negoziazione del contratto.

Scadenze negoziate

Su PowerDesk sono contemporaneamente quotate:

le 2 scadenze mensili più vicine

le 4 scadenze trimestrali del ciclo marzo, giugno, settembre, dicembre

le 2 scadenze semestrali di giugno e dicembre entro i due anni successivi a quello in corso

Una nuova scadenza mensile (trimestrale o semetrale) viene quotata il primo giorno di borsa aperta successivo all'ultimo giorno di negoziazione della precedente scadenza mensile (trimestrale o semestrale).

Giorno di scadenza

Il contratto scade il terzo venerdì del mese di scadenza alle 13:00. Se si tratta di un giorno di borsa chiusa, il contratto scade il primo giorno di borsa aperta precedente.

Ultimo giorno di negoziazione        

Le negoziazioni di ciascun contratto in scadenza terminano contestualmente alla scadenza dello stesso, ovvero alle ore 13:00 del giorno di scadenza.

Prezzi di esercizio

Per ciascuna scadenza sino a 24 mesi sono quotati ogni giorno su ciascuna scadenza negoziata almeno 7 prezzi di esercizio: 1 at the money, 3 in the money e 3 out of the money.

Prezzi di chiusura giornalieri

I prezzi di chiusura giornalieri sono determinati dall'Eurex.

Prezzo di regolamento

Il prezzo di regolamento è pari al valore dell'indice DAX calcolato sui prezzi di apertura degli strumenti finanziari che lo compongono (presenti sul mercato Xetra) rilevati il giorno di scadenza.

Esercizio dell'Opzione a scadenza

Il giorno di scadenza le Opzioni in the money sono esercitate automaticamente.

Liquidazione

La liquidazione avviene per contanti sulla base della differenza fra il prezzo di esercizio ed il prezzo di regolamento.

Ultimo giorno di negoziazione con FinecoBank

La negoziazione di ciascun contratto in scadenza termina alle ore 13:00 del giorno di scadenza. Successivamente viene scaricato dal portafoglio del cliente e non può quindi essere più negoziato. 

Opzioni su Indice EUROSTOXX: specifiche contrattuali

Caratteristica

Descrizione

Indice sottostante

Indice EUROSTOXX50

Stile dell'opzione

Europeo

Orario di negoziazione

Dalle 9:00 alle 17:30

Quotazione

Il contratto di Opzione sull'indice EUROSTOXX50 è quotato in punti indice.

Valore di un punto indice (moltiplicatore del contratto)

A ciascun punto indice è assegnato un valore pari a 10 €.

 

Dimensione del contratto

La dimensione del contratto è data dal prodotto fra il valore del prezzo di esercizio (espresso in punti indice) ed il valore del moltiplicatore del contratto.
Esempio: la dimensione del contratto di Opzione sull'indice EUROSTOXX50 con prezzo di esercizio pari a 2700 punti indice è data da 2700 x 10 € = 27000 €.

Premio del contratto

Pari al valore del premio dell'Opzione (espresso in punti indice) moltiplicato per il moltiplicatore del contratto.
Esempio: il premio del contratto di Opzione sull'indice EUROSTOXX50 con prezzo di esercizio pari a 2700 punti indice e premio pari a 132 punti indice è dato da 132 x 10 € = 1320 €.

Tick

0.1 = 1 €

Liquidazione del premio

La liquidazione del premio negoziato avviene esclusivamente per contanti il primo giorno lavorativo successivo alla data di negoziazione del contratto.

Scadenze negoziate

Su PowerDesk sono contemporaneamente quotate:

le 2 scadenze mensili più vicine

le 4 scadenze trimestrali del ciclo marzo, giugno, settembre, dicembre

le 2 scadenze semestrali di giugno e dicembre entro i due anni siccessivi a quello in corso

Una nuova scadenza mensile (trimestrale o semetrale) viene quotata il primo giorno di borsa aperta successivo all'ultimo giorno di negoziazione della precedente scadenza mensile (trimestrale o semestrale).

Giorno di scadenza

Il contratto scade il terzo venerdì del mese di scadenza alle 12:00. Se si tratta di un giorno di borsa chiusa, il contratto scade il primo giorno di borsa aperta precedente.

Ultimo giorno di negoziazione        

Le negoziazioni di ciascun contratto in scadenza terminano contestualmente alla scadenza dello stesso, ovvero alle ore 12:00 del giorno di scadenza.

Prezzi di esercizio

Per ciascuna scadenza sino a 24 mesi, sono quotati ogni giorno su ciascuna scadenza negoziata almeno 7 prezzi di esercizio: 1 at the money, 3 in the money e 3 out of the money.

Prezzi di chiusura giornalieri

I prezzi di chiusura giornalieri sono determinati dall'Eurex.

Prezzo di regolamento

Il prezzo di regolamento è pari al valore dell'indice EUROSTOXX50 calcolato sulla media dei prezzi dell'indice DJ STOXX50 che si verificano tra le 11:50 e le 12:00 del giorno di scadenza.

Esercizio dell'Opzione a scadenza

Il giorno di scadenza le Opzioni in the money sono esercitate automaticamente.

Liquidazione

La liquidazione avviene per contanti sulla base della differenza fra il prezzo di esercizio ed il prezzo di regolamento.

Ultimo giorno di negoziazione con FinecoBank

La negoziazione di ciascun contratto in scadenza termina  alle ore 12:00 del giorno di scadenza. Successivamente viene scaricato dal portafoglio del cliente e non può quindi essere più negoziato.

Opzioni su Indici americani (S&P, Dow Jones, Nasdaq, Russell, VIX): specifiche contrattuali

Le opzioni su Indici americani sono disponibili solo per i titolari di conto Fineco.

Caratteristica

Descrizione

Indice sottostante

Indici americani ( S&P, Dow Jones, Nasdaq, Russell e VIX)

Stile dell'opzione

Europeo

Orario di negoziazione

Dalle 15:30 alle 22:15

Quotazione

Il contratto di Opzione su indici americani è quotato in punti indice.

Valore di un punto indice (moltiplicatore del contratto)

A ciascun punto indice è assegnato un valore pari a 100 $

Dimensione del contratto

La dimensione del contratto è data dal prodotto fra il valore del prezzo di esercizio (espresso in punti indice) ed il valore del moltiplicatore del contratto.
Esempio: la dimensione del contratto di Opzione sull'indice Nasdaq con prezzo di esercizio pari a 7600 punti indice è data da 7600 x 100 $ = 760.000 $.

Premio del contratto

Pari al valore del premio dell'Opzione (espresso in punti indice) moltiplicato per il moltiplicatore del contratto.
Esempio: il premio del contratto di Opzione sull'indice Nasdaq con prezzo di esercizio pari a 7600 punti indice e premio pari a 976 punti indice è dato da 976x 100 $ = 97.600$..

Tick

S&P: per premi inferiori a 3: 0.05 = 5 $; per premi superiori 0.10 = 10 $
Nasdaq: per premi inferiori a 3: 0.05 = 5 $; per premi superiori 0.10 = 10 $
Dow Jones: per premi inferiori a 3: 0.01 = 1 $; per premi superiori 0.05 = 5 $
Russell: per premi inferiori a 3: 0.05 = 5 $; per premi superiori 0.10 = 10 $
VIX: per premi inferiori a 3: 0.05 = 5 $; per premi superiori 0.10 = 10 $

Liquidazione del premio

La liquidazione del premio negoziato avviene esclusivamente per contanti il primo giorno lavorativo successivo alla data di negoziazione del contratto.

Giorno di scadenza

Il contratto scade il terzo venerdì del mese di scadenza alle 12:00. Se si tratta di un giorno di borsa chiusa, il contratto scade il primo giorno di borsa aperta precedente. Le opzioni sul VIX scadono generalmente il terzo mercoledì del mese

Ultimo giorno di negoziazione        

Le negoziazioni di ciascun contratto in scadenza terminano contestualmente alla scadenza dello stesso, ovvero alle ore 12:00 del giorno di scadenza.

Prezzi di chiusura giornalieri

I prezzi di chiusura giornalieri sono determinati da OPRA-CBOE.

Prezzo di regolamento

Il prezzo di regolamento è pari al valore dell'indice calcolato in base ai prezzi in apertura dei singoli sottostanti il giorno di scadenza.

Esercizio dell'Opzione a scadenza

Il giorno di scadenza le Opzioni in the money sono esercitate automaticamente.

Liquidazione

La liquidazione avviene per contanti sulla base della differenza fra il prezzo di esercizio ed il prezzo di regolamento.

Ultimo giorno di negoziazione con FinecoBank

La negoziazione di ciascun contratto in scadenza termina il giorno precedente al giorno di scadenza. Successivamente viene scaricato dal portafoglio del cliente e non può quindi essere più negoziato.

Opzioni: esempi di reattività

L'operatività con le opzioni comporta non solo una discreta evoluzione sui movimenti del sottostante ma anche la scelta del singolo strumento da utilizzare.

Supponendo che l'investitore abbia una visione rialzista su STM, qual è l'opzione da utilizzare per la sua strategia? L'opzione ideale quale strike deve avere e quale durata (scadenza)?
Queste variabili influenzano la reattività dell'opzione a cambiamenti del sottostante (Leva finanziaria), della volatilità (VEGA) e del tempo (THETA).

LA SCELTA DELLO STRIKE
I professionisti dei derivati normalmente utilizzano degli indicatori che vanno a misurare le singole reattività, che interagiscono tra loro e cambiano continuamente al variare delle condizioni di mercato.
Ci sono alcuni aspetti che sono comunque sempre validi. Cominciamo ad appurare come queste reattività cambiano a seconda della distanza del prezzo di mercato dallo strike delle singole opzioni.
La tabella sottostante è stata calcolata utilizzando i dati di mercato disponibili per il titolo STM, considerando che il prezzo dell'azione era pari a 14.4€ (31/05/2007).

Descrizione

Scadenza

VEGA (%)

THETA (%)

LEVA FINANZIARIA

STM CALL 12.5 07/07

20/07/2007

0.6

-0.3

5.4

STM CALL
13 07/07

20/07/2007

0.9

-0.4

6.5

STM CALL 13.5 07/07

20/07/2007

1.3

-0.4

9.8

STM CALL
14 07/07

20/07/2007

2.4

-0.7

12

STM CALL 14.5 07/07

20/07/2007

4.1

-1.1

14.4

STM CALL
15 07/07

20/07/2007

6.7

-1.7

17.6

STM CALL 15.5 07/07

20/07/2007

9.5

-2.5

19.8

STM CALL
16 07/07

20/07/2007

12.4

-3.3

21.7

STM CALL 16.5 07/07

20/07/2007

15.5

-4.2

23.4

STM CALL
17 07/07

20/07/2007

16.3

-4.7

22.8

STM CALL 17.5 07/07

20/07/2007

7

-3.3

12.2


La sensibilità a cambiamenti della volatilità dipende dalla distanza del prezzo di mercato dallo strike, quindi tanto più l'Opzione è OUT OF THE MONEY, tanto più il prezzo aumenterà (oppure scenderà) a modifiche della volatilità di mercato. Nella colonna VEGA % si può notare quanto cambierebbe il prezzo del derivato all'incremento dell'1% della volatilità. Un aumento di questa variabile per la CALL STRIKE 17, comporterebbe un apprezzamento del 16.3% a parità di condizioni, ovvero senza che il sottostante si sia nel frattempo modificato. I motivi finanziari di questa reattività risiedono nel fatto che una volatilità più elevata comporta una maggiore probabilità dell'Opzione di andare in esercizio, ossia di diventare IN THE MONEY.

Le considerazioni assumono il segno negativo nel caso si assista ad un calo della volatilità di mercato.

Nella colonna THETA % è rappresentata la reattività delle opzioni a trascorrere del tempo (1 giorno). E' interessante notare come anche nel caso di questa variabile la sensibilità degli strumenti dipendono dal grado in cui sono IN oppure OUT OF THE MONEY.

Nella colonna LEVE FINANZIARIA è rappresentata la reattività delle opzioni a movimenti dell'1% del sottostante. E' emblematico notare come per la CALL STRIKE 17, un rialzo dell'1% di STM, comporti un rialzo dell'opzione del 22.8%. La reattività assumerebbe segno negativo nel caso vi sia un deprezzamento dell'azione.

LA SCELTA DELLA DURATA DELLE OPZIONI
Uno degli elementi importanti da considerare nell'investimento delle opzioni è la durata delle stesse. Infatti il tempo disponibile a scadenza contribuisce a determinare la probabilità che l'opzione venga esercitata e con quale guadagno per l'investitore.
Generalmente gli scambi si concentrano sulla prima scadenza disponibile, trascurando però quelle eccessivamente prossime a spirare.
La tabella sottostante è stata redatta a mercato aperto il 31/05/2007 e occorre aspettarsi che gli scambi più intensi siano avvenuti sulla scadenza di luglio.
Lo strike scelto è OUT OF THE MONEY, in quanto il sottostante scambiava lo stesso giorno a 14.4€.

Descrizione

Scadenza

VEGA (%)

THETA (%)

LEVA FINANZIARIA

STM CALL
15 06/07

15/06/2007

10.2

-8.3

37.3

STM CALL
15 07/07

20/07/2007

6.7

-1.7

17.6

STM CALL
15 08/07

17/08/2007

5.3

-1

12.4

STM CALL
15 09/07

21/09/2007

4.9

-0.7

10.1

STM CALL
15 12/07

21/12/2007

4.3

-0.3

7.3

STM CALL
15 03/08

20/03/2008

3.8

-0.2

5.8

STM CALL
15 12/08

19/12/2008

3.5

-0.1

4.3

 

Si può appurare come la reattività complessiva dell'opzione sia decrescente all'aumentare della durata delle singole opzioni.
E' interessante notare come soprattutto il THETA sia implacabile nei pressi della scadenza dell'opzione, causando, nel caso del CALL scadenza giugno, un deprezzamento giornaliero dell'8.3%.
L'investitore se ritiene che l'apprezzamento desiderato avvenga nel breve termine dovrebbe essere indotto a preferire le scadenze molto brevi; contrariamente è genericamente rialzista dovrebbe scegliere strumenti con una durata più estesa, che però presentano un costo più elevato.
E' importante sottolineare come le Opzioni utilizzate singolarmente mal si prestano a strategie di lungo periodo, in quanto sono caratterizzate dal deprezzamento causato dal trascorrere del tempo ed inoltre non incassano i proventi eventualmente corrisposti dal sottostante.

Strategie

Strategia: rialzista sul sottostante

L'investitore che ritiene che un determinato asset possa apprezzarsi in un prossimo futuro può scegliere tra una pluralità di strumenti finanziari: azioni, etf, benchmark (certificati), e, nel caso desideri la leva finanziaria, scegliere tra futures e le opzioni CALL.
Questo ultimo strumento presenta un profilo di rendimento a scadenza asimmetrico come evidenzia il grafico sottostante, ovvero a fronte di guadagni illimitati, la perdita è circoscritta al prezzo pagato per l'opzione.



L'investitore che ritiene che un determinato asset possa apprezzarsi in un prossimo futuro può scegliere tra una pluralità di strumenti finanziari: azioni, etf, benchmark (certificati), e, nel caso desideri la leva finanziaria, scegliere tra futures e le opzioni CALL.
Questo ultimo strumento presenta un profilo di rendimento a scadenza asimmetrico come evidenzia il grafico sottostante, ovvero a fronte di guadagni illimitati, la perdita è circoscritta al prezzo pagato per l'opzione.

L'opzione CALL rispetto agli altri strumenti consente di utilizzare una leva finanziaria generalmente superiore rispetto ai futures e alle azioni e etf.
Inoltre nell'operatività con le opzioni sono determinanti la volatilità, i tassi di interesse, i dividendi che eventualmente saranno corrisposti e soprattutto la durata dello strumento e quindi il trascorrere del tempo.
Contrariamente agli altri strumenti non derivati, l'investitore deve prestare particolare attenzione all'orizzonte temporale e che, l'apprezzamento atteso si verifichi nel periodo prescelto per la durata dell'opzione e che tale upside sia superiore alla riduzione di valore dello strumento che avverrà per effetto dello trascorrere del tempo (effetto theta).
Un altro aspetto determinante in questa tipologia di operatività è l'andamento della volatilità, ovvero l'incertezza che il mercato assegna al futuro andamento del sottostante. Contrariamente a quanto avviene per le azioni, l'aumento della volatilità di mercato determina un incremento importante del valore della Opzione CALL a parità di condizioni.
Se l'investitore presume che, nell'orizzonte temporale considerato, la volatilità di mercato possa scendere, è preferibile orientarsi verso i futures.

Strategia: ribassista sul sottostante

L'investitore che ritiene che un determinato asset possa perdere di valore in un prossimo futuro può scegliere tra una pluralità di strumenti finanziari: andare "short" su azioni e etf,, e, nel caso desideri la leva finanziaria, scegliere tra futures e le opzioni PUT. Questo ultimo strumento presenta un profilo di rendimento a scadenza asimmetrico come evidenzia il grafico sottostante, ovvero a fronte di guadagni illimitati, la perdita è circoscritta al prezzo pagato per l'opzione.



L'opzione PUT rispetto agli altri strumenti consente di utilizzare una leva finanziaria generalmente superiore rispetto ai futures e alle azioni e etf.
Inoltre nell'operatività con le opzioni sono determinanti la volatilità, i tassi di interesse, i dividendi che eventualmente saranno corrisposti e soprattutto la durata dello strumento e quindi il trascorrere del tempo.
Contrariamente agli altri strumenti non derivati, l'investitore deve prestare particolare attenzione all'orizzonte temporale e che, l'apprezzamento atteso si verifichi nel periodo prescelto per la durata dell'opzione e che tale upside sia superiore alla riduzione di valore dello strumento che avverrà per effetto dello trascorrere del tempo (effetto theta).
Un altro aspetto determinante in questa tipologia di operatività è l'andamento della volatilità, ovvero l'incertezza che il mercato assegna al futuro andamento del sottostante. Contrariamente a quanto avviene per le azioni, l'aumento della volatilità di mercato determina un incremento importante del valore della Opzione CALL a parità di condizioni.
Se l'investitore presume che, nell'orizzonte temporale considerato, che la volatilità di mercato possa scendere, è preferibile orientarsi verso i futures.

Strategia: rialzi contenuti all'orizzonte

Le diverse fasi di mercato rispetto all'andamento di una determinata attività finanziaria possono essere classificate in: rialziste (bull), ribassiste (bear) e laterali (trading range).
Supponiamo che l'investitore abbia detenuto in portafoglio un titolo azionario durante un ciclo rialzista, ma che, da qualche tempo, lo strumento abbia iniziato a consolidare i guadagni conseguiti. L'investitore può monetizzare le plusvalenze vendendo l'azione oppure decidere di mantenere lo strumento in portafoglio e vendere un'opzione call, incamerando il premio corrisposto dall'acquirente, qualora ritenesse che il sottostante in un futuro predeterminato possa avere un andamento laterale.
La strategia è chiamata "vendita di una call coperta" e graficamente si può rappresentare in questo modo:


Ipotizziamo che l'investitore il 31 maggio 2007 detenga il titolo STM e, che dopo un corposo rialzo conseguito, ritenga che i corsi dell'azione rimarranno stabili per qualche tempo. Nel grafico sopra esposto la strategia è stata impostata presumendo che la call venduta abbia strike 14€, con il prezzo di mercato del sottostante di 13.5€ e scadenza a dicembre 2007. Il valore della call venduta è pari a 1.07€ ed è pari a circa l'8% del prezzo di STM.
Alla scadenza dell'opzione se l'azione rimanesse sostanzialmente stabile (14€) ma uguale al prezzo strike (14€), l'investitore non dovrà corrispondere alcunché, in quanto il differenziale prezzo azione - prezzo strike è pari a zero (14€-14€). In questo caso il rendimento ottenuto dalla strategia sarà pari a [(14€ +1.07€) - 13.5€]/13.5€, pari a quasi il 12%. Se l'investitore si fosse limitato a detenere la sola azione STM avrebbe ottenuto una performance del 3.7% (14€-13.5€)/13.5€.
L'investitore, nel caso ci siano cambiamenti sulle aspettative del sottostante, può decidere di chiudere la posizione, ma il rendimento complessivo potrebbe essere differente.
Segnaliamo come per il venditore di opzioni, a parità di condizioni, il trascorrere del tempo lo avvantaggia, in quanto ogni giorno trascorso comporta la riduzione di prezzo dello strumento e quindi l'eventuale differenziale, tra prezzo del titolo e strike, da corrispondere a scadenza all'acquirente dell'opzione.
Nel caso avvenisse un ribasso del sottostante, la strategia consentirebbe di contenere le perdite fino ad un calo pari a circa 12.5€ come mostra il grafico esposto.
Per esempio se STM a scadenza scendesse da 13.5€ a 13€, l'investitore otterrebbe una perdita sul sottostante (13€ - 13.5€), compensata dalla vendita della Opzione CALL (1.07€), non esercitabile in quanto il prezzo di esercizio risulterebbe inferiore allo STRIKE.
Se invece STM riprendesse la strada del rialzo in modo deciso, l'investitore che ha implementato la strategia in questione, non potrà trarne giovamento perché le plusvalenze conseguite con il sottostante vengono compensate con le perdite sulla Opzione CALL. Per esempio se STM raggiungesse a scadenza 16€, l'investitore si troverebbe con un guadagno pari a (16€-13.5€) grazie al sottostante, ma con l'opzione CALL precedentemente venduta IN THE MONEY, andrebbe a determinare una perdita pari a 16€-14€, superiore al premio incassato pari a 1.07€.
Sottolineiamo, come appare dal grafico, che la strategia è caratterizzata dal produrre guadagni massimi prefissati e da perdite potenziali illimitate.

Strategia: copertura (hedging)

Se un investitore ritiene che, un determinato asset in suo possesso, possa stornare, ma non è certo che questo possa avvenire, potrebbe rinunciare ad una parte di rendimento e acquistare una opzione PUT di copertura sul medesimo sottostante. Si tratta di costruirsi una strategia in grado di predefinire a priori la perdita massima che si vuole subire, per un determinato intervallo temporale, a fronte del pagamento del premio dell'Opzione PUT (prezzo).
Il grafico sottostante espone il profilo di rendimento della strategia in questione a scadenza.



Consideriamo l'investitore il 31 maggio 2007 con il titolo STM (13.5€) e, che, dopo un sostanziale rialzo conseguito, voglia coprirsi da un eventuale ma incerto calo del prezzo dell'azione.
Il risparmiatore può acquistare una opzione PUT con STRIKE 13.5€ e scadenza il 20/12/2007 corrispondendo un premio (prezzo del derivato) di 0.90€.
Il costo della copertura è pari al 6.7% del valore di STM (0.90€/13.5€) e costituisce la perdita massima che si subirà qualora il titolo intraprendesse una fase di calo.  Qualora il titolo tecnologico continuasse la fase di rialzo, l'investitore assisterà ad un calo deciso del valore dell'Opzione PUT fino ad assumere un valore pari a zero. La strategia di copertura è quindi assimilabile al contrarre una polizza assicurativa, in cui si sostiene un costo senza sapere se in futuro avverrà il risarcimento.
Al fine di ridurre l'onerosità dell'hedging, l'investitore potrebbe acquistare una opzione PUT "out of the money", ad esempio con strike pari a 13€, portando il costo della put a 0.68€ , cioè al 5% del prezzo di STM (0.68€/13.5€). In questo caso la perdita massima della strategia sarebbe però determinata dal possibile calo del sottostante (13€-13.5€), oltre dal prezzo dell'opzione PUT (0.68€), per un totale di (0.5€+0.68€), superiore alla situazione inizialmente prospettata. In realtà l'acquisto della PUT OUT OF THE MONEY sarebbe indicata nel caso la correzione fosse prevista temporanea e nel breve periodo, consentendo un maggiore apprezzamento dell'opzione PUT nella fase di ribasso. Nel momento in cui si ritenesse completata la fase di ribasso sarebbe opportuno vendere l'opzione PUT e mantenere unicamente il titolo azionario.
A titolo di esempio se STM perdesse in 4 giorni il 10% portandosi a 12.15€, a parità di condizioni, il valore della PUT si porterebbe a 1.27€ da 0.68€ con un guadagno superiore all'86%, in virtù dell'elevata LEVA FINANZIARIA che caratterizza le opzioni OUT OF THE MONEY. Purtroppo la stessa reattività si avrebbe anche nella eventualità negativa che STM continui la fase di BULL MARKET, facendone diminuire il prezzo dell'opzione.
Infine segnaliamo come la strategia di hedging di lunga durata comporterebbe un ulteriore aggravio: ipotizzando di acquistare una opzione PUT con scadenza dicembre 2008, strike 13.5€, il costo del premio salirebbe a 1.35€ a circa il 10% del nozionale investito.

Strategia: investire nella volatilità (straddle, strips & straps)

Lo STRADDLE è utile se l'investitore si aspetta un deciso movimento del titolo sottostante, ma non conosce con sicurezza la direzionalità. Un esempio tipico di questo contesto di mercato potrebbe essere costituito dal periodo antecedente al rilascio dei risultati economici da parte di una società, oppure di un particolare dato macroeconomico. In questo caso si prevede che il titolo potrebbe salire oppure scendere ma in modo intenso, in grado comunque di far guadagnare colui che avesse sviluppato questa strategia.
Il grafico sottostante espone la strategia definita STRADDLE che è costituita dal contestuale acquisto di una opzione CALL e PUT sullo stesso strike e con la medesima durata. Lo strike utilizzato nell'esempio è 13.5€ e la  scadenza delle opzioni è fissata al 20/12/2007.



Esaminando la strategia a scadenza si nota come la posizione sia profittevole per prezzi del sottostante inferiori a 12.25€ oppure superiori a 14.75€.
Supponendo un prezzo di STM  di 13.5€, il valore di mercato della call ammonterebbe a 0.75€, mentre la PUT a circa 0.46€, per un totale di 1.21€.
Se a scadenza STM scendesse a 12€, l'investitore guadagnerebbe 1.5€ dall'esercizio dall'Opzione PUT (13.5€-12€), ma perderebbe l'intero valore della Opzione CALL. Il rendimento complessivo della strategia sarebbe pari a 1.5€/1.21€ ovvero quasi pari al 24%. Se a scadenza STM raggiungesse quota 16€, il valore dell'opzione PUT si azzererebbe in quanto OUT OF THE MONEY, mentre il valore di esercizio dell'Opzione CALL sarebbe pari 2.5€ (16€-13.5€), conseguendo un raddoppio del capitale investito.
Lo STRADDLE, affinché sia profittevole, richiede forti variazioni del prezzo del sottostante ovvero un'elevata volatilità. Se si ritiene che tale variabile possa innalzarsi nel breve periodo può essere estremamente profittevole non aspettare la scadenza delle due Opzioni acquistate, ma liquidarle anzitempo.
Supponiamo che il giorno stesso dell'acquisto delle due, la volatilità di mercato passi dal 15%, come ipotizzato nell'esempio, al 16%, il valore di mercato della strategia aumenterebbe del 6.4%, pur ipotizzando l'immobilità del sottostante: infatti il valore della opzione CALL passerebbe da 0.75€ a 0.79€, mentre l'opzione PUT salirebbe da 0.46€ a 0.49€, per un valore complessivo della strategia di 1.29€.
Lo STRADDLE però è una strategia molto esposta al trascorrere del tempo: se il tempo rimanente alla scadenza passasse dai 204 giorni utilizzati nell'esempio a 203, la strategia perderebbe, a parità di condizioni, lo 0.25%. Inoltre tale penalizzazione è in funzione della vita residua delle opzioni e generalmente soggetta ad aumentare. A titolo di esempio nel caso il prezzo del sottostante rimanga inalterato, dopo 4 mesi (30/09/2007), il valore della strategia considerata sarebbe pari a 0.81€, comportando una perdita superiore al 33%.

STRIP & STRAP
L'investitore che ritenga che il futuro prossimo sia caratterizzato da una certa incertezza, ma comunque ritiene che sia più probabile un calo piuttosto che un rialzo del sottostante può implementare una strategia chiamata STRIP.
Nel grafico sottostante abbiamo implementato questa strategia utilizzando il titolo STM e ipotizzando che il suo prezzo sia pari a 13.5€, si è acquistato due Opzioni PUT con il medesimo STRIKE e IN THE MONEY e una Opzione CALL con il medesimo STRIKE. Tutte le opzioni utilizzate sono state supposte in scadenza a dicembre 2007 e si è utilizzato, come spesso si riscontra sul mercato, 2 volatilità differenti per le CALL e per le PUT.



Il costo della opzione CALL è stimata pari allo 1.15€, mentre la put è di 0.92€, portando il costo complessivo della strategia a 3€.
L'investitore a scadenza inizia a guadagnare con prezzi inferiori a 12€ e superiori a 16.5€.
La reattività maggiore della strategia viene riscontrata durante la vita delle varie opzioni coinvolte. Infatti se avvenisse un aumento della volatilità dell'1 nel medesimo giorno di acquisto delle opzioni, provocherebbe un incremento del 3.93% del valore complessivo di mercato della STRIP.
Infatti il valore della opzione CALL passerebbe da 1.15€ a 1.18€, mentre le due opzioni PUT da 0.92€ a 0.96€, per un valore complessivo di 3.12€.
Lo STRIP però è una strategia molto esposta al trascorrere del tempo: se il tempo rimanente alla scadenza passasse dai 204 giorni utilizzati nell'esempio a 203, la strategia perderebbe, a parità di condizioni, lo 0.23%. Inoltre tale penalizzazione è in funzione della vita residua delle opzioni e, generalmente, soggetta ad aumentare come nell'esempio visto per lo STRADDLE.
Lo STRAP pur essendo simile allo STRIP, è sempre indicato in momenti di incertezza, ma in questo caso l'investitore ritiene sia più probabile un rialzo piuttosto che un ribasso del sottostante. La strategia viene implementata acquistando 2 Opzioni CALL e 1 Opzione PUT con il medesimo STRIKE e la stessa durata.
Le considerazioni sulla forte reattività alla volatilità e al trascorrere del tempo effettuate per lo STRIP sono altresì valide.

Strategia: investire nella volatilità (strangle)

La strategia STRANGLE è assai simile alla STRADDLE, ma consente di ridurre l'onerosità della stessa, a fronte di una maggiore rischiosità.
Il costo minore dello STRANGLE rispetto allo STRADDLE è riconducibile al fatto che entrambe le opzioni acquistate risultano OUT OF THE MONEY e, quindi, richiedono movimenti del sottostante più ampi rispetto a quanto visto nello STRADDLE.
Consideriamo che il prezzo di STM sia a 13.5€ e che lo STRANGLE è stato implementato acquistando una Opzione CALL a strike 14.5 e una Opzione PUT con strike 12.5€, con la stessa scadenza che avverrà il 20/12/2007.
Come appare dal grafico sottostante, la strategia consente di conseguire profitti per prezzi del sottostante inferiori a 12€ e superiori a 15€. Il costo della opzione CALL è pari a 0.33€, mentre per l'opzione PUT è di 0.14€.



Se a scadenza STM scendesse a 11€, il valore dell'opzione PUT sarebbe pari a 1.5€ (12.5€-11€), mentre il valore della CALL si azzererebbe. L'esito della strategia è positivo, in quanto, ad un investimento iniziale di 0.48€, si conseguirebbe 1.5€ pari ad oltre il 200%.
Durante la vita delle due opzioni, la reattività della strategia, ad incrementi di volatilità, è inferiore rispetto allo STRADDLE, in quanto l'innalzamento della volatilità dal 15% al 16%, provocherebbe un aumento del valore della strategia del 5.45%. Potrebbe risultare opportuno chiudere la posizione senza attendere la scadenza delle due opzioni.
In compenso anche l'esposizione della strategia al passare del tempo è inferiore rispetto allo STRADDLE e la perdita connessa al trascorrere di un giorno è pari allo 0.14%, ipotizzando 204 giorni a scadenza.
Sottolineiamo come la velocità di deprezzamento sia in funzione della vita residua ma anche dei movimenti del sottostante e delle altre variabili (volatilità, tassi di interesse e dividendi).

Strategia: Long e Short

L'investimento nel mercato azionario comporta l'assunzione di due tipologie di rischio: quello di mercato e quello specifico nel caso l'oggetto sia un singolo titolo.
Molti risparmiatori hanno sperimentato come generalmente nelle fasi di ribasso e di rialzo l'entità dei movimenti varia a seconda dell'azione.
Per coloro che hanno raggiunto livelli sofisticati di operatività può essere interessante acquistare un titolo su cui si è particolarmente positivi (es. GENERALI) in quanto si ritiene possa essere oggetto di OPA, ma al contempo si ritiene che il listino nel suo complesso possa stornare.

E' possibile in questo caso attuare la seguente strategia:
- si acquista la singola azione oppure il future se si intende utilizzare la leva finanziaria
- si acquista una Opzione PUT sull'indice FTSE MIB.

Se le ipotesi dell'investitore dovessero realizzarsi si potrebbe conseguire un profitto da entrambe le posizioni oppure guadagnare dall'andamento differenziale.

In altre circostanze può essere interessante essere investiti su un determinato indice attraverso un etf oppure una opzione o future (es. sullo FTSE MIB), ma si ritiene che vi sia un titolo destinato a calare nonostante il clima complessivo di mercato sia positivo (es. Alitalia). In questo caso:
- si acquista un etf, un'opzione oppure un future sull'indice FTSE MIB
- si acquista una Opzione PUT sul titolo Alitalia.

La strategia di investimento Long/Short può essere utilizzata anche abbinando due titoli azionari con qualche particolare legame; un tipico esempio è l'appartenenza al medesimo settore merceologico. Un esempio interessante potrebbe essere costituito dall'acquisto dell'azione di Deutsche Telekom e dell'acquisto di una Opzione PUT su Telecom Italia. Oppure si potrebbe acquistare una opzione CALL su AEM e una PUT su ENEL.

Occorre sottolineare che questo tipo di strategie sono assai rischiose e possono produrre sia rendimenti interessanti sia sul lato LONG che SHORT, ma anche perdite cospicue, rendendo quindi necessaria una conoscenza approfondita degli strumenti e una ferrea disciplina nel seguire degli STOP LOSS/GAIN opportunamente individuati.

Strategia: ribassista con copertura

L'investitore alle prese con una posizione ribassista potrebbe essere interessato a contenere le perdite attraverso una apposita strategia di copertura.
Supponiamo che l'investitore abbia aperto una posizione ribassista sullo FTSE MIB, situato a  43000, vendendo il future, ma che voglia limitare le possibili perdite, decidendo a priori il down side massimo acquistando una Opzione CALL con strike 45000.



Il costo della opzione PUT ammonterebbe a circa 1145 punti indice (2862€, 2.66% dello SPOT). In questo caso la perdita massima sarebbe pari a circa il 10% del valore ed inoltre la strategia complessiva diventerebbe profittevole per valori dell'indice inferiori 41000.
E' importante notare come un rialzo della volatilità determinerà durante la vita dell'opzione, un suo apprezzamento.
Al fine di implementare una corretta strategia occorre mantenere in debita considerazione non solo il nozionale di ciascun contratto utilizzato, ma anche il fatto che i due contratti hanno generalmente una leva finanziaria differente e quindi una reattività dissimile rispetto alle variazioni del sottostante.